REGOLE



Le regole del gioco - Lo scopo del gioco


In questa pagina sono spiegate le regole che fissano i casi di vittoria e di pareggio in una partita a scacchi.

Indice


  • La vittoria
  • La patta
  • Esempi di scacco matto e di stallo

  • La vittoria

    L’obbiettivo del giocatore è quello di battere l’avversario dando scacco matto al suo Re. Questo accade quando il Re nemico si trova sotto scacco, cioè sotto il tiro di uno o più pezzi del giocatore, e non gli è possibile spostarsi in altre case, perché bloccate o anch’esse sotto scacco, o parare lo scacco in altra maniera, come per esempio mangiando il pezzo che sta dando scacco con una qualunque figura del proprio schieramento o interponendo una di esse lungo la linea del pezzo che gli sta dando scacco.

    E’ da sottolineare il fatto che se si ha il proprio Re sotto scacco bisogna obbligatoriamente cercare di parare lo scacco avversario, catturando il pezzo che sta dando scacco, spostando il Re o interponendo un altro pezzo lungo la linea da cui arriva lo scacco. Se non ci sono mosse per parare lo scacco si ha perso la partita per scacco matto.

    Naturalmente non è necessario che una partita prosegua fino allo scacco matto, dato che è concesso che un giocatore che si trova in netta inferiorità di pezzi o di posizione abbia la possibilità di abbandonare la partita prima della sua logica conclusione. Si dice in questo caso che l’avversario vince la partita per abbandono dell’altro giocatore.


    La patta

    Negli scacchi esiste anche il risultato di parità, detto patta. Può avvenire per cinque motivi:

    1. I due giocatori si accordano per interrompere e concludere la partita con un risultato di parità, perché magari si sono accorti che nessuno dei due riesce a battere l’altro. Si dice in questo caso che la partita è terminata patta per accordo;
    2. Entrambi i giocatori restano con pochissimi pezzi, non sufficienti a dare scacco matto all’avversario. Si dice in questo caso che la partita è finita con una patta teorica;
    3. Una certa posizione si è ripetuta per tre volte, anche non di seguito, sulla scacchiera. Si dice in tal caso che la partita è terminata patta per ripetizione di mosse;
    4. Uno dei due giocatori non può più muovere legalmente alcun pezzo, pur non avendo il proprio Re sotto scacco. Si dice in questo caso che la partita è finita con una patta per stallo;
    5. Durante la partita sono state effettuate 50 mosse consecutive senza che ci sia stata una cattura o che sia stato mosso un Pedone. In questo caso si dice che la partita è terminata patta per la regola delle 50 mosse.
    Da notare che la cosiddetta "patta per scacco perpetuo" rientra sempre, in pratica, in uno dei cinque casi citati: succede quando uno dei giocatori inizia a dare scacco al Re nemico mossa dopo mossa, senza che l'avversario riesca a trovare una valida difesa per interrompere la successione di scacchi. In questo caso i giocatori di solito si accordano per la patta (regola n°1) o pareggiano per ripetizione di mosse (regola n°3), molto più raramente la partita va avanti fino a raggiungere la patta per la regola delle 50 mosse (regola n°5).

    Esempi di scacco matto e di stallo

    Per concludere questo paragrafo esaminiamo ora alcune tipiche posizioni di scacco matto e di stallo adoperando il diagramma seguente:

    Diagramma n.1


     Esempi di scacco matto e di stallo 


    Per ognuno dei quattro sottodiagrammi ovviamente si immagina che non ci siano altri pezzi sulla parte rimanente della scacchiera.

    Partendo dal sottodiagramma in alto a sinistra vediamo subito che il Nero ha subito uno scacco matto. Infatti il Re nero in b8 sta subendo uno scacco da parte della Torre bianca in a8 e non può scappare e non può nemmeno mangiare tale Torre, perché se lo facesse finirebbe sotto lo scacco dell’Alfiere bianco posto in c6.

    Proseguendo in senso orario, si vede un altro scacco matto, dove il Re bianco con l’aiuto dei suoi due Cavalli ha intrappolato in h8 il Re nero. Il pezzo che sta dando lo scacco matto è in questo caso il Cavallo in g6.

    Nel terzo sottodiagramma è invece il Nero a dare scacco matto al Bianco. Il pezzo che sta dando scacco matto è l’Alfiere nero in g2. Il Re bianco non può mangiarlo perché finirebbe sotto lo scacco del Re nero, non può andare in g1 per lo stesso motivo, non può andare in h2 perché tale casa è sotto scacco da parte del Pedone nero posto in g3, e infine non può eliminare l’Alfiere nero che sta dando scacco mangiandolo col suo Alfiere posto in h3 perché se lo facesse il Re bianco finirebbe sotto lo scacco della Torre nera in h4 (la mossa sarebbe pertanto illegale).

    Nell’ultimo sottodiagramma, in basso a sinistra, supponiamo che sia il Nero a muovere. Si vede facilmente che il Re nero, unico pezzo rimasto al Nero, non può muoversi da nessuna parte perché finirebbe sotto lo scacco o del Re bianco o della Torre bianca. Tuttavia il Re nero attualmente non è sotto scacco nella casa a1, quindi non si tratta di una posizione di scacco matto, bensì di una posizione di stallo, cioè la partita è terminata pari. I principianti nel tentativo di dare scacco matto all’avversario, pur essendo magari in netto vantaggio, nella foga del gioco spesso e volentieri non si accorgono di tale eventualità, regalando in tal modo un’insperato pareggio all’altro giocatore.

    Da notare che lo stallo nel gioco della Dama non ha lo stesso esito: in questo gioco, difatti, il giocatore che finisce in stallo ha automaticamente perso. Indice

    N.B. Altri esempi di scacco matto sono presenti nella sezione Lo scacco matto.




    Domande e risposte sulle regole del gioco


    In questa pagina l'autore risponde alle più frequenti domande che finora gli sono state poste sulle regole del gioco degli scacchi, con alcuni accenni alle norme di condotta da rispettare nei tornei.

    N.B. Le risposte alle altre domande più generiche riguardanti il Nobil Giuoco sono raccolte nella pagina Domande e risposte sugli scacchi.

    Indice:




    D: È consentito muovere due Pedoni contemporaneamente nella prima mossa d'apertura?

    R: No!!!  Si può semmai muovere un Pedone di due case in avanti, in un momento qualsiasi della partita, a patto che il pezzo parta dalla fila di partenza (seconda traversa per il Bianco, settima traversa per il Nero).
    L'unica mossa in cui è invece consentito muovere due pezzi allo stesso tempo è l'arrocco, ma in essa sono coinvolti il Re e una Torre, e nessun Pedone.


    D: È obbligatorio annunciare all'avversario lo "scacco al Re"?

    R: No, perlomeno in senso strettamente tecnico, ma reputo buona regola di condotta dichiarare sempre lo scacco, in modo che l'avversario cerchi di pararlo, se gli è possibile (altrimenti è scacco matto). Da notare che in torneo, se l'avversario non si accorge di uno scacco non dichiarato e compie perciò una mossa che lascia il suo Re sotto scacco, è obbligatorio evidenziare la mossa irregolare in modo da consentirgli di compiere un'altra mossa che pari lo scacco. Il risultato pratico, quindi, è identico a quello che si otterrebbe con l'obbligo di annunciare lo scacco. Fanno in genere eccezione le partite lampo nelle quali è consuetudine non dichiarare lo scacco: nel caso che l'avversario si dimentichi il Re sotto scacco si vince automaticamente facendogli notare la mossa irregolare e senza mangiare il suo monarca, visto che il Re non può mai essere catturato. La stessa regola vige in genere negli ultimi cinque minuti delle partite con il cosiddetto quick finish (finale veloce). Indice


    D: Quando si subisce uno scacco matto o si vuole abbandonare una partita, bisogna far cadere il proprio Re sulla scacchiera?

    R: Assolutamente no! È un atteggiamento plateale non gradito in torneo perché il Re cadendo sulla scacchiera fa rumore, distraendo gli altri giocatori presenti in sala. È sufficiente stringere la mano all'avversario e comunicargli la resa. Indice


    D: Quando si ha il turno della mossa e si tocca un pezzo con la mano, magari anche per sbaglio, si è obbligati a muoverlo o a catturarlo (se è avversario) per effettuare la mossa stessa?

    R: In torneo sì, specialmente se l'avversario se ne accorge. Tuttavia l'obbligo decade se il pezzo toccato non può essere mosso (se è amico) o mangiato (se è avversario) a causa dell'illegalità della mossa stessa, per esempio perché il proprio Re resterebbe sotto scacco.

    Nelle partite d'allenamento fra amici il discorso cambia, basta mettersi prima d'accordo. D'altra parte anche in torneo mi è capitato di concedere all'avversario di muovere un altro pezzo perché avevo visto chiaramente che il pezzo toccato in precedenza era stato urtato per sbaglio con la mano. Lo stesso favore, naturalmente, l'ho ricevuto io in diverse occasioni dai miei avversari.


    D: Durante l'arrocco quale pezzo bisogna toccare per primo? Il Re o la Torre? E se si vuole mangiare un pezzo avversario, si prende prima in mano il pezzo da catturare o quello che effettua la cattura? Si possono prendere contemporaneamente i due pezzi coinvolti nella mossa con entrambe le mani per fare più alla svelta?

    R: In torneo le mosse vanno sempre fatte usando una sola mano! Per eseguire l'arrocco bisogna prendere prima il Re e poi la Torre. Con la sequenza contraria, l'avversario potrebbe far notare l'errore e contringervi di conseguenza a muovere la Torre senza consentirvi d'arroccare. Per la cattura, invece, non esiste una sequenza precisa da rispettare, fermo restando che non è possibile usare due mani per effettuare la mossa.
    Fra amici, durante le concitate e chiassose partite lampo d'allenamento, queste regole, ovviamente, vanno a farsi benedire!


    D: Se in torneo si ha il turno della mossa e si desidera muovere un pezzo solo per sistemarlo meglio sulla scacchiera, come si può fare se appena lo si tocca si è costretti a muoverlo?

    R: Prima di toccare il pezzo per sistemarlo meglio sulla sua casa, bisogna dire la parola Acconcio al proprio avversario. I più raffinati e snob fanno tale dichiarazione in francese: J'adoube. Inoltre, se l'avversario non capisce, fanno poi finta di stupirsi per la sua ignoranza!


    D: Quando si promuove un Pedone bisogna per forza promuoverlo ad uno dei pezzi che l'avversario ha già mangiato? Oppure posso avere simultaneamente due o più Donne sulla scacchiera?

    R: Quando un Pedone raggiunge la traversa di promozione (l'ottava traversa per il Bianco e la prima traversa per il Nero) è obbligatorio promuovere il pezzo ad un qualsiasi pezzo diverso dal Re (e, ovviamente, dal Pedone stesso). In altre parole si può avere due o più Donne sulla scacchiera. Il massimo teorico è di nove Donne dello stesso colore sulla scacchiera, quando si riesce a promuovere tutti gli otto Pedoni, conservando per giunta la Donna iniziale. Inutile sottolineare che tale evento non si presenta praticamente mai in partita viva.


    D: Se sulla scacchiera c'è ancora la propria Donna e si deve promuovere un Pedone a Donna, come si fa? Che pezzo bisogna utilizzare per sostituire il Pedone promosso?

    R: Dipende da dove si sta giocando. In torneo si prende in prestito una Donna da un'altra scacchiera, in genere da quelle tenute di riserva per ogni evenienza o da quelle di altre partite nel frattempo terminate. I più bravi, in mancanza di altri pezzi, lasciano addirittura il Pedone sulla scacchiera con la convenzione che nelle mosse successive sia una Donna (con il beneplacito dell'avversario).

    Se la partita è invece amichevole e l'avversario ha già mangiato una Torre, si può prendere tale Torre mettendola rovesciata sulla scacchiera, a simboleggiare, appunto, una Donna. Se entrambe le Torri sono ancora sulla scacchiera allora si usa qualcos'altro. Per esempio, con i miei amici mi è capitato di adoperare un tappo di spumante!  



    D: In torneo è consentito utilizzare pezzi di qualunque foggia?

    R: Generalmente no. I pezzi artistici sono di solito molto belli, ma non sono consentiti in torneo. Gli unici ad essere adoperati nelle competizioni ufficiali sono i pezzi Staunton, come quelli qui sotto raffigurati:

    Sui colori dei pezzi, purché fra loro ben distinguibili, esiste maggiore libertà. Per esempio, sono abbastanza diffusi i pezzi bianchi di colore bianco candido abbinati a pezzi neri di colore nero pece, ma personalmente preferisco i pezzi bianchi di color marrone chiaro ed i pezzi neri di colore marrone scuro. Potendo scegliere, evitare colorazioni brillanti e lucide, perché i riflessi di luce possono infastidire, e optare per colorazioni opache. Bellissimi, a mio avviso, i pezzi in legno con venature che pongono in risalto la qualità del materiale.


    D: Quali sono le misure regolamentari per una scacchiera da torneo? E per i pezzi?

    R: Non esistono dimensioni precise a cui attenersi rigorosamente. Si consiglia, comunque, di adoperare scacchiere con le case di 5,5 centimetri di lato, o poco meno. Per i pezzi si misura il Re, che deve essere alto all'incirca 9,6 centimetri, o poco meno. Gli altri pezzi, infatti, sono confezionati in proporzione al Re.


    D: Nei tornei è obbligatorio segnare le mosse nell'apposito formulario?

    R: Si, se i tempi di riflessione concessi lo permettono. Inoltre è obbligatorio usare la cosiddetta notazione algebrica delle mosse. Tuttavia è buona norma segnare le mosse anche nelle partite amichevoli, al fine di ricostruirle velocemente mossa per mossa ed analizzare gli eventuali errori. Infatti, è proprio analizzando e studiando le partite che s'impara a giocare meglio!


    Indice di Regole del gioco

    Tratto da scacchiqnet.it

    Vedi: SCRITTURA della PARTITA 

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